Una porta per San Giorgio Morgeto
Riqualificazione urbanistica, ambientale e architettonica dell’area del centro storico di San Giorgio Morgeto
Concorso internazionale di progettazione del Programma ‘Sensi Contemporanei, Qualità Italia_Progetti per la qualità dell’architettura’ promosso d’intesa tra il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Fondazione La Biennale di Venezia. Primo Premio.
Ente banditore / Committente: Comune di San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria)
Anno: 2009-2012
Luogo: San Giorgio Morgeto
Progetto: Gruppo “Tyche”: Bianchini & Lusiardi Associati (capogruppo), Catello Matarazzi, Massimo Mortelliti, Donato Calderoni.
Abbiamo fatto: Progetto Preliminare, Progetto Definitivo, Progetto Esecutivo.
I nodi posti dal Documento Preliminare di Progettazione – ovvero la riqualificazione del parcheggio multipiano preesistente, la mitigazione dell’impatto visivo del suo fronte e la creazione di un nuovo spazio pubblico pedonale – sono stati considerati come elementi di un unico grande tema. Il sistema, nel suo insieme, costituirà la porta d’ingresso a San Giorgio Morgeto, non anacronisticamente intesa come segno monumentale o simbolico ma come prezioso spazio al servizio della collettività.
La generazione dello spazio e le sue gerarchie
Il progetto interpreta i caratteri del luogo, restituisce prospettive e punti di vista già presenti nella memoria degli abitanti del paese. L’unicità dello spazio pubblico è stata ritrovata a partire dai segni preesistenti nella morfologia del territorio, leggendo le tracce delle curve di livello e dei terrazzamenti. Questi segni hanno generato la nuova tessitura della pavimentazione e definito sia gli elementi che costituiscono la qualità dello spazio pubblico – il verde, l’acqua, il lungo segno della copertura – sia le aree funzionali.
Il progetto, pur nella visione unitaria dello spazio urbano, si articola in aree caratterizzate dalla composizione, dall’arredo e dall’uso della vegetazione, facendo acquisire agli spazi un proprio carattere e suggerendo differenti utilizzi. Il rapporto fra l’ambito pedonale della nuova piazza e quello carrabile è stato risolto considerando l’intera superficie come un piano continuo: lo stesso trattamento superficiale della piazza include infatti anche il tratto di strada carrabile compreso fra la rampa in uscita da piazza Ammendolea e il punto in cui la strada esce dall’abitato.
Ciò che è stato proposto non è uno luogo indifferenziato bensì uno spazio gerarchizzato, perché possa essere teatro di riunioni ed eventi collettivi ma anche luogo domestico, vivibile ogni giorno. Nella zona più ampia, quella della piazza delle feste, l’area è libera da arredi, solo tre vasche per il verde con sedute perimetrano lo spazio affinché sia possibile configurare la piazza in occasione di eventi speciali. La lunga copertura in acciaio e vetro che segue l’andamento del bordo della piazza ha la duplice funzione di riparo e di frangisole, utile anche nel caso di posizionamento di un palco o di bancarelle. L’elemento dell’acqua, proposto nella forma di una fontana a raso, idealmente si ricollega alla fontana Bellissima di piazza Ammendolea, ma allo stesso tempo migliora la qualità dello spazio pubblico e rappresenta una ulteriore attrattiva per chi ne fruisce nei caldi mesi estivi.
Mitigazione della parete del parcheggio multipiano
L’intervento sulla parete di contenimento del parcheggio ha avuto come obiettivo la mitigazione dell’impatto visivo dovuto all’effetto “fuori scala” della sua struttura in calcestruzzo. Appare infatti chiaro come la percezione della forma complessiva del borgo – nella quale prevalgono i segni orizzontali dell’edificato – sia stata alterata dalla sequenza dei nove giganteschi archi che formano la parete, lì dove dovremmo ritrovare la base naturale su cui si sviluppa il paese. L’ipotesi progettuale è nata quindi dall’idea che la parete debba essere percettivamente sostituita dalla porzione mancante del monte. Così come i segni della piazza sono generati dall’elaborazione delle curve altimetriche del terreno, allo stesso modo, a partire dai segni presenti del territorio, dovrà essere ricostruita visivamente la porzione del monte che l’inserimento del parcheggio ha alterato.
Tra le modalità possibili per ottenere il riequilibrio visivo abbiamo scelto di sovrapporre agli arconi esistenti una controparete formata da profili verticali agganciati ai pilastri e doghe orizzontali in acciaio Cor-ten.; a questa struttura saranno poi fissati i contenitori nei quali saranno messe a dimora le essenze vegetali rampicanti. L’effetto visivo risultante è quello di una superficie rinaturalizzata in continuità visiva con la vegetazione esistente. La scelta dell’acciaio Cor-ten è stata dettata dalle caratteristiche del materiale che ossidandosi migliora nel tempo e non richiede di essere verniciato; il colore bruno e caldo del materiale inoltre è simile al colore della terra e si integra perfettamente con il verde delle piante.